Cappuccetto rosso: una fiaba a lieto fine o un racconto di pedofilia?
"(..) non fermarti da sola per la strada, non devi mai fidarti dell'estraneo che si avvicina a te con gentilezza, la beltà s'accompagna alla leggerezza, il lupo assume le più strane forme, con l'ambigua parola che t'inganna, mai lui rivelerà i propri intenti: più dolce la sua lingua, più aguzzi i denti..."
Chi non conosce Cappuccetto Rosso? Probabilmente la conosciamo tutti! La storia di cappuccetto rosso dei Fratelli Grimm, infatti, è probabilmente tra le storie piú conosciute al mondo. Più di 100 anni prima, però, Charles Perrault scrisse un'altra versione della fiaba che aveva un finale decisamente più macabro, con nonna e nipote che finivano nella pancia del lupo, per sempre.
Cosa vuole dirci Perrault con questa fiaba?
Le fiabe, prima della versione "a lieto fine" avevano tutte, o quasi, una morale ben precisa. Cappuccetto Rosso è una bambina ingenua e ancora altamente vulnerabile alle attenzioni altrui. In alcune versioni viene addirittura fatta spogliare, e quindi intrinsecamente violentata prima di essere mangiata. L'autore mette in guardia le bambine e le loro famiglie.. Ma in guardia per cosa?Ci dice di non parlare con gli sconosciuti? Di non avventurarci nel bosco?
No. L'insegnamento della fiaba non è quello di evitare di avventurarsi nel bosco. E nemmeno di non parlare con gli sconosciuti. Camminare nel bosco, al contrario, è una tappa necessaria nello sviluppo dell'individuo. La fiaba suggerisce, piuttosto, come riconoscere "il lupo cattivo" . Non è un caso nemmeno che il lupo si travesta da nonna: alcune volte,infatti, gli abusi su minori avvengono all'interno delle mura domestiche
