Con l’anoressia non si gioca. Meno che mai chi ne soffre.
L'anoressia non è come un raffreddore. Non passa così, da sola. Ma non è nemmeno una battaglia che si vince. L'anoressia è un sintomo. Che porta allo scoperto quello che fa male dentro. La paura, il vuoto, l'abbandono, la violenza, la collera. È un modo per proteggersi da tutto ciò che sfugge al controllo.
- M. Marzano
Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo sentito nominare i termini "anoressia"o "bulimia" ma siamo sicuri di conoscere il reale significato di queste parole? Spesso associamo, erroneamente, il termine anoressia ad una ragazza magra ( o ad un ragazzo magro) ma l'anoressia, come anche la bulimia, vanno oltre l'aspetto puramente estetico.
In questo articolo andremo a vedere insieme esclusivamente l' "anoressia nervosa" ma, è bene ricordare, che entrambi i disturbi citati rientrano in ciò che il DSM-5 definisce "Disturbi del Comportamento Alimentare".

Nonostante si senta parlare di "Anoressia nervosa" come una malattia propria dei paesi industrializzati, la storia ci insegna che tantissimi anni fa,addirittura nel medioevo, l'anoressia esisteva gi à. Proprio nel medioevo, infatti, l'anoressia era vista come un traguardo spirituale da raggiungere; alcune donne, divenute poi Sante (tra cui Santa Caterina da Siena), rifiutavano il cibo per cercare il "matrimonio con Dio". In molti, già dal 1500, iniziarono a studiare e a descrivere l'anoressia nervosa ma si dovette aspettare fino agli ultimi anni del 1800 per sentir parlare concretamente della malattia: Morton la definì "emaciazione nervosa", in seguito venne definita "anoressia mentale" e " anoressia isterica" facendo riferimento all'origine non organica del disturbo. Dagli anni '50, si sta osservando un aumento del numero di persone affette da anoressia nervosa e, dato ancor più allarmante, si sta assistendo ad esordio sempre più precoce: in alcuni casi, prima dell'adolescenza.
L'anoressia nervosa presenta 3 caratteristiche principali:
- Restrizione dell'assunzione di calorie in relazione alle necessità, che porta a un peso corporeo significativamente basso nel contesto di età, sesso, traiettoria di sviluppo e salute fisica. Il peso corporeo significativamente basso è definito come un peso inferiore al minimo normale oppure, per bambini e adolescenti, meno di quello minimo atteso.
- Intensa paura di aumentare di peso o di diventare grassi, oppure un comportamento persistente che interferisce con l'aumento di peso, anche se significativamente basso.
- Alterazione del modo in cui viene vissuto dall'individuo il peso o la forma del proprio corpo, eccessiva influenza del peso o della forma del corpo sui livelli di autostima, oppure persistente mancanza di riconoscimento della gravità dell'attuale condizione di sottopeso.
L'anoressia nervosa può, inoltre, presentarsi con restrizioni o con abbuffate/condotte di eliminazione: nel primo caso la perdita di peso è ottenuta principalmente attraverso la dieta, il digiuno e/o l'attività fisica eccessiva; nel secondo, l'individuo presenta episodi ricorrenti di vomito autoindotto o uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi.
Non sono solo le donne a soffrirne: l'anoressia è un disturbo che colpisce anche gli uomini seppur in una percentuale più bassa e con esordio, rispetto alla donna, tardivo. Nel caso dell'anoressia negli uomini, la diagnosi può essere ancora più complessa in quanto molto più riluttanti a chiedere aiuto.
Secondo un approccio socioculturale, negli ultimi si sta assistendo ad un aumento dei DCA anche a causa delle immagini femminili presentate dai media che, spesso, associano "magrezza" e "bellezza" a successo, intelligenza, popolarità, potere e autocontrollo. Essere in sovrappeso è un riflesso di pigrizia, debolezza, stupidità, segno di perdita di autocontrollo. Per gli adolescenti può non essere facile distogliere la mente dai continui "bombardamenti pubblicitari" e iniziano a perseguire le immagini che la società manda come "ideali", "perfette".
Ma non è tutto. L'anoressia danneggia gravemente sia la salute fisica che il funzionamento psicologico e sociale di chi ne è affetto tanto da poter essere pericolosa per la vita stessa: Disturbo ossessivo- compulsivo, ansia, depressione, disturbi gastrici, amenorrea, ritardo dello sviluppo sessuale, disturbi del sonno, ritiro sociale, complicanze durante la gravidanza, perdita dei denti e dei capelli, sono solo alcuni dei disturbi associati all'anoressia.
Di anoressia si può morire. Se, in un primo momento, la dieta e il rifiuto del cibo sembrano essere controllati, più avanti si assiste alla percezione di un corpo mai abbastanza "magro e perfetto", un corpo che urla una sofferenza interiore non dicibile a parole.
Di anoressia si può morire ma si può anche tornare a vivere: per questo, un trattamento tempestivo e multidisciplinare è da considerarsi essenziale per una diagnosi favorevole.
Nb. Allo stesso modo della citazione iniziale, anche il titolo è tratto dal libro "Volevo essere una farfalla"