DSA: i Disturbi Specifici dell'Apprendimento

20.01.2018

"Suo figlio è svogliato", "Non si impegna", "ancora non riesce a leggere bene, deve impegnarsi di più!", "E' indietro rispetto ai suoi compagni", "Quando scrive, non si capisce niente!", "non riesce ad imparare le tabelline". Queste sono solo alcune delle frasi che alcuni genitori si sentono dire.. e poi la scoperta: dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia.

Ma cosa sono? Sono i Disturbi Specifici dell'Apprendimento, disturbi legati alle aree della lettura, della scrittura e del calcolo. Andiamo a conoscerli insieme!

Con il termine dislessia si fa riferimento ad un disturbo legato alla lettura, in particolare alla decodifica. Leggere e scrivere, per la maggior parte degli studenti, è semplice e automatico ma ciò non lo è per gli studenti dislessici! Ovviamente anche il bambino dislessico può scrivere e leggere ma, quando lo fa, impiega tempo e fatica. Durante la lettura, in particolare se ad alta voce, si possono notare scarsa correttezza e fluenza fino ad arrivare ad una lettura sillabata; più nello specifico, possiamo comunemente riscontrare le seguenti caratteristiche:

  • Confusione tra lettere che si somigliano visivamente o fonologicamente come nel caso della "d" e della "b", della "m" e della "n",
  • Inversione di lettere: al parolina "ad", per esempio, potrebbe essere letta "da",
  • Difficoltà nel riconoscimento di gruppi sillabici come ch, gh, sc, gl,
  • Errori di anticipazioni in cui il bambino sembra quasi "tirare ad indovinare" la parola che sta per leggere: "gentile", ad esempio, potrebbe essere letto "generale",
  • Esitazione nella lettura di parole,
  • Difficoltà nella comprensione del testo.

La disgrafia e la disortografia sono entrambe, invece, legate ad un disturbo della scrittura: mentre la disgrafia fa riferimento alla "grafia" manuale, la disortografia si riferisce alla componente ortografica. Il bambino disgrafico mostra difficoltà a scrivere correttamente una parola su una riga e la grandezza delle lettere risulta essere variabile tanto da far apparire la scrittura disordinata, lenta e difficile da decifrare; nella disgrafia vengono coinvolte le competenze grafo-motorie e/o visuospaziali. La disortografia coinvolge competenze fonologiche, ortografiche e linguistiche; il bambino con disortografia potrebbe confondere fonemi (F/V B/P....) simili o grafemi simili, potrebbe omettere parti di parole e tralasciare le doppie.

La discalculia è un disturbo legato alle abilità numeriche e aritmetiche. Gli studenti con discalculia possono mostrare difficoltà ad apprendere le tabelline, ad effettuare calcoli a mente, a riconoscere simboli numerici, imparare le procedure delle operazioni. Kosc individua 6 tipi di discalculia:

  • verbale, legata all'uso del linguaggio orale dei termini matematici;
  • protognostica, legata alla manipolazione quantitativa degli oggetti e degli insiemi;
  • lessicale, che riguarda la lettura dei simboli matematici;
  • grafica, che riguarda la scrittura dei simboli matematici;
  • ideognostica, che riflette una incapacità a comprendere le idee e le relazioni matematiche e nel fare calcoli mentali;
  • operazionale, difficoltà nell' esecuzione di operazioni

E' possibile diagnosticare la dislessia, la disgrafia e la disortografia già alla fine della seconda elementare, per la discalculia, invece, bisogna attendere almeno la fine della terza: durante la diagnosi, al bambino verranno somministrati vari test tra cui quelli per valutare l'intelligenza, la comprensione di testi e la capacità di scrittura, di lettura e di calcolo. E' bene ricordare che i bambini con disturbi specifici dell'apprendimento hanno un Q.I. nella media. I DSA possono, inoltre, anche non presentarsi singolarmente: ciò significa che un bambino dislessico potrebbe essere anche disgrafico e così via.

Cosa può fare lo psicologo? Lo psicologo può lavorare in diversi modi sui disturbi specifici dell'apprendimento: oltre a lavorare in equipe per la diagnosi, può svolgere, ad esempio, attività di tutoring: il tutor non si limita ad aiutare il bambino a fare i compiti ma lo aiuta a diventare autonomo nello studio. Appare, altresì, importante lavorare sugli aspetti emotivi, relazionali e motivazionali dello studente. Gli studenti con DSA possono manifestare disturbi quali ansia, depressione e bassa autostima a causa di queste loro difficoltà: tutto ciò può ripercuotersi sulla motivazione ad apprendere. Al fine di aiutare lo studente, è bene intervenire anche in ambito scolastico, non solo attraverso un PDP adeguato con strumenti dispensativi e compensativi adatti a lui, ma anche attraverso percorsi di sensibilizzazioni volti a genitori e insegnanti, sia attraverso una formazione adeguata del personale docente. Ultimo, ma non meno importante, è il potenziamento: con il termine "potenziamento" si fa riferimento ad attività specifiche volte a rinforzare le abilità di lettura, scrittura e calcolo.

Dott.ssa Martina Iannuzzi P.IVA 14319411006 
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