La disabilità intellettiva

30.05.2019

Chi di noi ha mai sentito parlare di Ritardo Mentale? E che cos'è precisamente?

Ad oggi, il termine "ritardo mentale" è stato messo da parte per far posto al termine "disabilità intellettiva" ovvero un disturbo con insorgenza nell'età evolutiva che comprende compromissioni intellettive e adattive nella concettualizzazione (es. linguaggio, autonomia..), nella capacità pratica (es. capacità lavorative, preparazione dei pasti..)e nella socializzazione (es. capacità di seguire le regole, abilità interpersonali..).

Di frequente, chi ha una disabilità intellettiva, riscontra problemi nell'apprendimento, nel comportamento adattivo, nella comprensione verbale, nel pensiero astratto, nella gestione delle emozioni e nella gestione dei rapporti interpersonali.

Al fine di diagnosticare una disabilità intellettiva, devono essere presenti contemporaneamente tre elementi:

  • Presenza di deficit intellettivi (ragionamento, risoluzione dei problemi, apprendimento..) confermati da test e da valutazione clinica,
  • Presenza di deficit adattivi (in mancanza di comportamento adattivo, viene limitata una o più attività della vita quotidiana come),
  • I deficit intellettivi e adattivi devono essere presenti fin dall'età evolutiva.

La American Association on Mental Retardation sostiene, invece, che occorre che siano compromesse almeno due delle seguenti aree per diagnosticare una disabilità intellettiva: la comunicazione, la cura di sé, la vita a casa, gli schemi sociali, l'autodirezionalità, la salute,la sicurezza, il funzionamento scolastico, il lavoro, il tempo libero.

DISABILITA' INTELLETTIVA LIEVE, MODERATA, GRAVE E PROFONDA

Nelle persone con disabilità intellettiva il quoziente intellettivo è inferiore a 70.

Disabilità Intellettiva lieve. Non è immediatamente evidente: spesso, nella prima infanzia, si ha una compromissione minima delle aree senso-motorie e, spesso, questi bambini non sono distinguibili dai bambini senza disabilità fino all'ingresso nella scuola primaria. Nella maggior parte dei casi, i bambini riescono ad affrontare il percorso scolastico e ad avere un buon livello d'autonomia nonché soddisfazioni anche a livello sociale e lavorativo.

Disabilità intellettiva moderata. Nonostante qualche difficoltà, i bambini riescono a provvedere alla cura di sé. Possono sviluppare abilità utili alla loro indipendenza e possono riuscire a svolgere lavori in ambienti favorevoli.

Disabilità intellettiva grave. La diagnosi può avvenire anche in età prescolare. Non sempre i bambini riescono ad acquisire il linguaggio e altre competenze quali lettura e scrittura. Anche le abilità motorie possono essere compromesse. Le persone con disabilità intellettiva grave hanno bisogno di una costante supervisione.

Disabilità intellettiva profonda. I bambini sono significativamente limitati nel linguaggio e nella motilità, è presente una compromissione significativa di più aree e potrebbero necessitare di assistenza continua. Possono riuscire a comprendere alcuni gesti o istruzioni semplici e comunicare attraverso il non verbale.

Ma quali sono le cause?

Ogni elemento che impedisca il normale sviluppo del cervello prima, durante e dopo la nascita può essere responsabile della disabilità intellettiva.

Tra i fattori pre-natali ci sono, ad esempio, le malformazione del Sistema Nervoso Centrale, le malattie genetiche, assunzione di alcool e droghe durante la gravidanza, infezioni materne o fetali durante la gravidanza..

Tra i fattori peri-natali (durante la nascita), ad esempio, ci sono la prematurità ,la postmaturità, la carenza d'ossigeno..

Tra quelli post-natali invece troviamo, ad esempio, traumi del SNC, encefaliti, sostanze tossiche...

Anche la mancanza di accudimento e di stimolazioni sociali, verbali, o di altre stimolazioni possono determinare la disabilità intellettiva.

La disabilità intellettiva si associa frequentemente ad altri disturbi tra cui il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, disturbi d'ansia, i disturbi dello spettro autistico, il disturbo da movimento stereotipato, i disturbi da controllo degli impulsi e il disturbo depressivo.

Un percorso terapeutico efficace dovrebbe essere creato ad hoc per il bambino tenendo conto delle problematiche attuali e di quelle future in base alla disabilità intellettiva. Inoltre, è importante collaborare con la scuola per redigere un Piano Educativo Individualizzato.


Il P.E.I. è lo "strumento fondamentale" che deve contraddistinguere ciascuna Istituzione scolastica che vuole essere veramente inclusiva e il cui obiettivo principale è quello di favorire il successo formativo degli alunni, ciascuno secondo i propri punti di forza e debolezza, secondo i propri tempi e stili d'apprendimento. 



Dott.ssa Martina Iannuzzi P.IVA 14319411006 
Creato con Webnode Cookies
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia