Il lutto perinatale

18.11.2017

Tutti i bambini diventano adulti, tranne uno.

-Peter Pan


Solitamente, quando si parla di gravidanza, nell'immaginario collettivo associamo il periodo della dolce attesa alla, successiva, vita. Proprio per questo, parlare di lutto perinatale non è mai né facile né piacevole.

Per "lutto perinatale", si intende la perdita di un figlio tra la 27a settimana (circa) di gravidanza e la prima settimana successiva al parto. Erroneamente, alcune volte, si pensa che più precoce sia la morte del bambino e meno intenso sarà il dolore che i genitori dovranno sopportare. Non è così: quando si parla di morte perinatale si parla di un bambino che lascia dietro di sé una famiglia addolorata; non importa quanto fosse malato o quanto la morta fosse inaspettata: la perdita di un figlio, in qualsiasi momento, è la sofferenza più grande a cui l'essere umano possa andare incontro perché nessun genitore è mai pronto a perdere il proprio figlio.

Il lutto perinatale non colpisce solo i genitori ma anche i fratelli maggiori, gli zii, i nonni e tutto il nucleo familiare allargato. Alcune volte, il dolore avvertito può essere talmente tanto forte da far sembrare di non riuscire a sopravvivere o di essere gli unici superstiti di un dramma inimmaginabile. Le emozioni più frequenti collegate al lutto sono il senso di colpa e la vergogna, che possono portare le coppie a non chiedere aiuto, isolandosi. Per le madri, inoltre, possono generarsi pensieri di incapacità di generare una vita o di non essere state in grado di proteggerla. Non esistono tempi prestabiliti per elaborare quanto è accaduto né esistono emozioni standard da provare a tutti i costi: è, però, importante darsi la possibilità di raccontare e condividere l'accaduto, dando spazio alle emozioni, ai pensieri, senza giudizi o pregiudizi. In questo momento delicato della vita, è importante che anche i fratelli maggiori trovino uno spazio dove potersi esprimere apertamente: i bambini o gli adolescenti possono sentirsi confusi, frustrati, in colpa..anche per essere vivi.

Permettersi di affrontare il lutto in modo adeguato permette di prevenire importanti conseguenze psicopatologiche: il dolore non espresso e non elaborato può creare ferite profonde. Lo psicologo può aiutare la coppia e la famiglia intera nel percorso di elaborazione del lutto e di accettazione della perdita; può fornire, inoltre, contenimento e supporto. E' fondamentale, per chi sta vivendo un lutto, ricevere accoglienza e contenimento da parte di una figura (psicologo, psicoterapeuta etc) adeguatamente preparata in modo da poter, poco a poco, riprendere a vivere con maggiore consapevolezza.


CiaoLapo è costituito da genitori che hanno condiviso l'esperienza del lutto in gravidanza e dopo la nascita e da professionisti (medici, psicologi, ostetriche) uniti nella ricerca sulla morte perinatale e nel sostegno psicologico ai familiari in lutto.


Dott.ssa Martina Iannuzzi P.IVA 14319411006 
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